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Viene prodotto dallo stesso vigneto della sua versione più giovane, ma attraverso una minuziosa cernita delle uve, che vengono lasciate sulla pianta più a lungo.
Pur non arrivando all'appassimento ma ad una leggera surmaturazione, il Lugana riesce a conservare una notevole compostezza e rigore, che gli danno la possibilità di guardare all'evoluzione senza timore anzi, con grande fiducia. Infatti la maggiore concentrazione unita alla struttura sicura della sua acidità permettono all'uva una vinificazione rivolta a prospettive di affinamento inusuali per un vino bianco.
Il mosto fermenta in acciaio a temperature attentamente curate. Una piccola parte del futuro Menasasso affina in barrique per circa 18 mesi.
Dopo 6 mesi di affinamento in bottiglia il prodotto potrà uscire dalla cantina.
ب un colore giallo paglierino che va dal tenue al carico a seconda della fase di affinamento quello che presenta alla vista.
Al naso si presenta intenso nella complessità che lascia ritrovare i fondamenti del vitigno negli agrumi, questa volta più dolci, nelle erbe aromatiche, nella mineralità avvolgente e ben equilibrata.
Si è cercata la perfetta integrazione con la permanenza in barrique, tanto da fare sى che né al naso né alla bocca essa sia elemento evidente e tantomeno di disturbo per l'espressione del vino.
Al palato è caldo, coinvolgente, armonico; conserva una notevole pulizia e linearità. La persistenza è dominata da una dolce gradualità che si conclude con grande finezza.
La prima annata venne prodotta nel 1998.
ب considerato un punto di riferimento per l'uso del legno abbinato al Lugana, vitigno che, data l'austerità aromatica, impone una grande attenzione alle vinificazioni di questo tipo; questo vino vuole proprio essere l'esempio di uso della barrique per esplorare la potenziale complessità del vitigno.