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Prodotto dalla vinificazione di uve Tuchi, il San Martino della Battaglia è stata una DOC a fortissimo rischio di estinzione ed è ancora oggi una delle Denominazioni di Origine più piccole in Italia.
Produciamo il San Martino della Battaglia da quando esiste.
Campo del Soglio nasce nel 1988 proprio con l'intenzione di salvare questo vino dall'oblio producendolo al massimo livello qualitativo possibile, esprimendo il meglio delle sue potenzialità. Nel 2008 la Comunità Europea vieta l'uso del nome Tocai riservandolo al Tokaji prodotto in Ungheria.
Per questa ragione siamo quindi stati privati di dare un nome all'uva dalla quale viene prodotto un vino che ha radici profonde, in una DOC dalla stessa età del Lugana.
Questo è il motivo per il quale, dalla annata 2007, un punto interrogativo domina la retroetichetta.
Questo vitigno senza più il suo nome originario, è caratterizzato da una notevole fragilità: buccia sottile, bassa acidità e breve curva di maturazione lo rendono un esigente di cure e avido di attenzioni.
Questi stessi aspetti si ritrovano durante la sua vinificazione e molto probabilmente rappresentano uno dei motivi che hanno portato l'abbandono quasi totale di quest'uva da parte dei nostri colleghi. Sentiamo un legame molto profondo con questo vitigno, e questo ci ha portato ostinatamente a ricercarne la migliore possibile espressione.
Campo del Soglio è nato per dimostrare quanto sia impossibile pensare a questo territorio lasciando estinguere questa produzione. Dal punto di vista produttivo la vigna deve essere tenuta ad una resa produttiva molto bassa, quasi la metà di quella consentita dal disciplinare.
Le uve vengono raccolte a mano, condotte in cassette verso la cantina dove vengono pressate a soffice; il mosto viene immediatamente abbassato in temperatura e protetto in vasche in acciaio. Viene messo in bottiglia tra la primavera e l'estate, dopo un paio di mesi di affinamento puٍò essere commercializzato.
Scheda tecnica